PG 112/5, esterno. Foto: Fulvio vigna

I sottocampi di PG 112

 

Il Campo PG 112/1 di Torino Ponte Stura

Al PG 112/1 si trovavano 75 POW giunti nel maggio 1943 dal PG 60 di Lucca. Lavorarono nelle aziende circostanti fino al 8 settembre, quando si dispersero sul territorio andando incontro alle vicissitudini che accomunarono gli ex POW degli altri campi: in parte caddero vittime dei rastrellamenti e della repressione nazifascista, moltissimi vennero soccorsi dalla popolazione locale finché fu possibile, poi allontanati dall’hinterland torinese e accompagnati presso le bande partigiane in via di formazione sui monti. I più fortunati riuscirono a raggiungere la Svizzera o, più tardi, la Francia.

 

PG 112/2 di Venaria Reale - La Mandria (Cascina Peppinella)

La tenuta della Mandria, proprietà del marchese Giacomo Medici del Vascello, comprendeva diverse cascine tra cui la Bonini, la Brusca, la Cerbiatta, la cascina Bello, la Peppinella. In quest’ultima, nella primavera del 1943, fu costituito un campo di lavoro con cento prigionieri di guerra britannici adibiti alla costruzione di un canale per ricavare energia elettrica; veniva scavato presso la cascina Bonini in frazione La Cassa a San Gillio. I prigionieri erano sorvegliati da una trentina di soldati dell’Esercito Italiano. Venivano trattati correttamente; il proprietario e l’Amministrazione integravano la loro alimentazione con cibi freschi come latte, frutta, pomodori, vino e verdure di vario genere.

 

PG 112/4 di Gassino (Castiglione Torinese)

Il campo di Gassino Torinese contava centoventisei prigionieri di guerra inglesi1 adibiti a lavori di scavo: <… io fui lì mandato a fare la guardia. Stavano facendo un tunnel sotto Superga per le attrezzature della Riv2… gli inglesi lavoravano lì>, raccontò nel 1999 l’ex partigiano Giulio Giordano ai ragazzi dell’Istituto Tecnico “L.B. Alberto” di Luserna San Giovanni e Torre Pellice.3

Forse Giulio Giordano, a distanza di tempo, non ricordava bene, perché il tunnel, non lontano dal quale i POWs lavoravano, non si trovava sotto Superga, bensì partiva dalla Piana di San Raffaele, sottopassava (e sottopassa tuttora) l’intera collina, usciva presso la Cascina Galleani (Castagneto Po) e costituiva la parte coperta del canale derivatore che dal Po, presso San Mauro, sarebbe andato ad alimentare la centrale idroelettrica di Cimena. Gli inglesi lavoravano allo scavo della parte all’aperto del canale, cosa che trova conferma nelle dichiarazioni di alcuni ex prigionieri al momento del ricongiungimento con i loro comandi: «We were put on to canal digging» (avvalorate peraltro dalle testimonianze locali).

«A quel tempo, stavano costruendo il canale dell’Enel – raccontava qualche anno fa il signor Giovanni Anselmino, di Gassino, agli alunni della terza elementare del paese – e noi ragazzini andavamo a giocare all’interno del canale, era il nostro divertimento». L’emergenza bellica determinò poi l’impiego del tratto in galleria come stabilimento sotterraneo degli impianti della RIV (sigla ottenuta dal nome del suo primo direttore, Roberto Incerti, e da quello della località in cui sorgeva, Villar Perosa), una fabbrica di cuscinetti a sfere, allora di proprietà della famiglia Agnelli e quindi legata al gruppo Fiat.4

Il PG 112/4 era conosciuto come un “disciplinary Camp – un campo di punizione” (aveva un locale adibito a cella5) e vi si era mandati quando, per qualche ragione legata per lo più a proteste o insubordinazioni nel campo precedente, si veniva blacklisted, cioè inseriti nella black list – la lista nera. In genere, però, i prigionieri non trovarono questo campo così terribile e, spesso, lo ritennero persino migliore di quelli precedentemente sperimentati, in particolare del PG 133 di Novara da cui molti di loro provenivano.6

 

PG 112/5 di Castellamonte (frazione Spineto)

Prima della scoperta dell'elenco della Mandria nell'Escape Report del sergente Thomas John Powell,7 era l’unico distaccamento di lavoro del Campo Base 112 di Torino del quale fosse noto l’elenco completo dei prigionieri. Nel 1946 il Missing Personnel Searcher Party, al comando del capitano Fowles, si recò in Canavese a compiere ricerche per comporre l’elenco dei soldati britannici caduti nella tragedia del Galisia, e l'elenco dei detenuti gli fu consegnato insieme alla dichiarazione del signor Pietro Mattioda, l’impiegato del campo stesso. A indagini ultimate, l'elenco venne consegnato ai National Archives di Londra con il resto della documentazione.8

I prigionieri del PG 112/5 erano cinquanta. Provenivano tutti dal PG 53 di Macerata e, prima ancora, dal PG 66 di Capua, dov’erano arrivati dopo essere stati catturati in Libia al tempo della grande avanzata dell’Asse, che costrinse le truppe Alleate ad arretrare in Egitto e ad attestarsi infine ad El Alamein.

A Spineto furono sistemati in una cascina in Via delle Scuole, dietro la Villa Talentino. Un gruppo di uomini lavorava presso la C.A.I. (Conceria Alta Italia) dei fratelli Giraudo, una parte invece era impegnata nello scavo di un canale alla periferia della cittadina canavesana; pochi lavoravano invece alla produzione di mattoni presso la fabbrica Talentino, non lontana dal campo. Lo S.B.O. (Senior British Officer), cioè l’ufficiale britannico di grado superiore incaricato della disciplina, era il caporale James Sunderland.9

 

PG112/9 di Beinasco

Testimonianza del cap. magg.  Raffaele Ferraris: 10

II giorno 19/7/43 ero cap. magg. nel R. E. al 30 Reggo. Fant. Comp. Deposito in Rivoli Torinese, quando mi pervenne l'ordine di recarmi quale interprete di Inglesi in un campo lavoro IX base di prigionieri di guerra a P.M. 3100 (Comando situato in Via Ottavio Revel l0, Torino).

In questo distaccamento mi trovai subito ambientato poiché tutti i P.G., essendo ben trattati, mi parlavano sinceramente. Ebbi in questa occasione una lettera sottoscritta da diversi di loro ma in seguito ad una perquisizione fatta nella camera che occupo presso le Fornaci Riunite mi sparì, non so in qual modo.

Nella suddetta lettera essi mi ringraziavano e mi citavano i favori e le larghezze che usavo loro col permesso del S/Ten Andreotti (il comandante del distaccamento n.d.a.), perché sempre d'accordo che al comando base nessuno doveva saperne nulla. In special modo alla domenica lasciavo loro la libertà di giocare al football ed alle bocce in un prato fuori dei reticolati e, alla sera, far sentire loro la radio con le ultime notizie politiche e musiche diverse. Ho da fare notare che in queste occasioni il Sig. Dalmetti Giovanni con trattoria nelle vicinanze sempre offriva alla domenica 15 o 20 litri di vino e le bocce per i P.G. tutto offerto con fraterna cordialità.

PG 112/2 di Veneria Reale, La Mandria: Cascina La Peppinella

Photo: http://www.parchireali.gov.it/parco.mandria.gallery

FONTI:

 Coda Claretta Helpers & POW I prigionieri di guerra alleati e i loro soccorritori italiani in provincia di Torino (e dintorni) Edizioni Corsac, 2016

http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/risorse/patrimonio-artistico-culturale-storico/dwd/biblioteca-storica/curiosita-digitalizzate/A_STRANGE_ALLIANCE_CLARETTA_CODA.pdf

Resoconto di Ferraris Raffaele (ISTORETO Fondo Borghetti: C FB 1b)

NOTE

1 TNA (The National Archives, Londra) 208/3352/2635.

2 La Riv (sigla ottenuta dal nome del suo primo direttore, Roberto Incerti, e da quello della località in cui sorge, Villarperosa) è una fabbrica di cuscinetti a sfere, allora di proprietà della famiglia Agnelli e quindi legata al gruppo Fiat.

3 Istituto Tecnico Statale Commerciale e Professionale per il Turismo”L.B. Alberti” Luserna San Giovanni e Torre Pellice, I Partigiani in cattedra. Testimonianze di protagonisti, www.portalebf.it/partig/quaderni/quad6a_resist.pdf, pg.38.

4 C. CODA, A strange Alliance. L’inattesa alleanza della gente di Castiglione Torinese con 126 prigionieri di guerra inglesi del Campo PG 124/4 di Gassino Torinese, Stampato dalla Città Metropolitana di Torino,

5 Relazione del cap. magg. Raffaele Ferraris, addetto all’amministrazione del campo Base 112 prima di essere inviato al distaccamento di Beinasco. ISTORETO Fondo Borghetti C FB 1b.

6 TNA: WO 208/3352/2637.

7 TNA: WO 208/3352/2745.

8TNA: WO 361/763 – dichiarazione del signor Pietro Mattioda in 'Europe: Val d'Isere incident; party of escaping British prisoners of war and Italian partisans who died attempting to cross the Alps from Italy to France, November 1944'

9 (ibidem).

10 Ferraris op.cit.