PG 112/5, esterno.  Foto: Fulvio Vigna

 

settembre 1943-maggio 1945

 

Una volta fuggiti dai campi i prigionieri avevano poche scelte:

 

- rimanere nascosti nei boschi e nei campi e contare sull'aiuto di chi sapeva dove si trovavano

- cercare alloggio presso una famiglia, spesso lavorando la terra in cambio di vitto e alloggio

- dirigersi verso le colline e unirsi a una delle neonate bande di partigiani

- dirigersi verso il confine svizzero o, più tardi, francese, di propria iniziativa o con l'ausilio di un'organizzazione come quella dell'ingegner Giuseppe Bacciagaluppi o del chimico dottor Fulvio Borghetti

 

Molti fuggitivi rimasero presso le famiglie fino a quando la loro presenza non mise in pericolo i loro ospiti, che passarono a vivere rozzamente o ad unirsi ai partigiani.

 

Le descrizioni delle loro esperienze si trovano nei loro ESCAPE REPORTS (resoconti di fuga) o  LIBERATION REPORTS (resoconti di liberazione). Non tutti i prigionieri hanno compilato un rapporto di liberazione e alcuni rapporti di fuga non sono stati ancora rintracciati (ad esempio, quelli del gruppo che è entrato in Francia con Gunner K.H. Bailey).

Gli ESCAPE REPORTS  e LIBERATION REPORTS  possono essere richiesti al National Archives Discovery, Londra.

I LIBERATION REPORTS possono essere ottenuti anche da Ancestry.co.uk.

Per i numeri di catalogo vedi la pagina Prigionieri.

 

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